Amministratori di condominio sotto assedio: l’Anapic lancia l’allarme e chiede tutele

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Fonte: https://www.quotidianodelcondominio.it/attualita/amministratori-di-condominio-sotto-assedio-lanapic-lancia-lallarme-e-chiede-tutele/

In Italia, la figura dell’amministratore di condominio è sempre più isolata e sotto pressione. A denunciarlo è l’Anapic – Associazione nazionale amministratori professionisti immobili e condomìni – che, attraverso la voce della presidente Lucia Rizzi, lancia un appello urgente: “Riceviamo ogni giorno segnalazioni da parte dei nostri associati, costretti a gestire edifici fatiscenti, impianti fuori norma e strutture pericolanti, spesso senza il supporto dei condòmini e con il rischio di essere rimossi per aver semplicemente fatto il proprio dovere.”
Sicurezza ignorata, responsabilità scaricate
Il problema è strutturale. Anche quando gli interventi straordinari sono necessari e supportati da perizie tecniche, molti condòmini si oppongono, minimizzano i rischi o rifiutano di approvare le spese. A peggiorare il quadro, secondo l’Anapic, è la crescente tendenza a revocare l’amministratore con modalità poco trasparenti, pur di evitare lavori impopolari. “Una prassi inaccettabile”, denuncia Rizzi, “che mette a rischio la sicurezza degli edifici e scoraggia i professionisti seri”.
Un vuoto normativo che espone i professionisti
In assenza di un quadro normativo chiaro e protettivo, gli amministratori si ritrovano esposti a responsabilità civili e penali, pur agendo nell’interesse collettivo. Il risultato? Un clima di sfiducia che mina la tenuta del sistema condominiale italiano e rischia di lasciare senza guida migliaia di edifici in condizioni critiche.
Una proposta di legge per invertire la rotta
Per affrontare questa emergenza, l’Anapic annuncia una proposta di legge che mira a:
– tutelare gli amministratori da revoche arbitrarie o azioni ritorsive in caso di segnalazioni di pericolo;
– rafforzare le garanzie legali e professionali per chi opera con competenza e responsabilità;
– salvaguardare il patrimonio immobiliare italiano, spesso vittima di incuria e conflitti interni;
– rendere obbligatorie le azioni correttive in presenza di situazioni di rischio accertate.
“La sicurezza non è una scelta, è un dovere”
“Non possiamo più accettare che chi lavora con serietà venga lasciato solo”, conclude Rizzi. “La sicurezza non è una scelta, è un dovere. E noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
Il messaggio è chiaro: senza una rete di protezione per chi amministra, il rischio è che la manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici diventino impossibili. E a pagarne il prezzo, come sempre, saranno i cittadini.